sabato 28 febbraio 2015

Rocca Sbarua - via Rivero

Rocca Sbarua - 1000 m
- via Rivero -
Difficoltà 5c max 5b obb
Sviluppo 140 m

In un febbraio poco alpinistico, si torna a toccar roccia e non solo. Anche molta neve per arrivare all'attacco delle vie, incredibilmente (quasi), senza salitori oltre a noi.

Sul primo tiro parto io. Non è difficile, ma la ruggine formatasi nel tanto tempo senza scarpette e un primo spit molto distante, aumentano il grado di questi primi passi.

























domenica 1 febbraio 2015

Monte Besimauda - cresta NNE

Se la neve non è sufficiente a far correre gli sci... si può sempre andar a piedi!
Specie dopo le ultime giornate, in cui il vento ha spazzato le montagne, lasciando, almeno speriamo, solo più uno strato di neve dura.


Per ora saliamo nel bosco, sopra la frazione di Meschie, verso la cresta che scende dalla Bisalta.
Qui la neve è ormai solo un ricordo. Seguiamo, quindi, il sentiero che porta al Gias della Sella 1597 m. Davanti a me Flavio e dietro...


...Elisa.


Dal gias comincia la cresta. Stiamo salendo su quello che credo possa definirsi il miglior balcone sulla pianura cuneese. Ci siamo proprio sopra!


Davanti a noi la lunga dorsale che culmina ai 2231 m della vetta, ancora molto lontana.


Il fondo: un passo su neve dura e portante, e un passo su una crosticina apparentemente solida, ma che si dissolve facendoti sprofondare appena caricata del tuo peso. Il termine tecnico per descrivere cosa si fa in questa situazione è: "crinare".


I saliscendi, anche minimi, caratterizzano questa come molte alte creste.


Salendo sulla secondaria Testa delle Gore (1791 m), anche se ci terremo leggermente più bassi della cima, vediamo bene il tratto appena superato.


Guardandosi attorno viene quasi spontaneo cercare di individuare nelle varie vallate le punte principali. Tutte sotto il severo controllo del Re.


Oltre questa sella comincia la salita dell'Anticima.


Flavio ricerca il miglior passaggio tra sassi e neve, possibilmente senza finire in qualche buco coperto di bianco.


Dietro Elisa, giù in basso, le ultime case delle frazioni di Peveragno.


Ai piedi dell'Anticima ci armiamo di piccozza, visto il progressivo aumento di pendenza e il fondo, adesso bello solido.


Qui il terreno è un continuo mix di roccette e tratti su neve.


Flavio è sull'Anticima.


Davanti a noi la vetta principale.


Sotto il panorama verso la valle Gesso, con in evidenza la Serra dell'Argentera, e il massiccio Monte Matto.


Tocca scendere qualche metro per raggiungere l'ampio colle che conduce all'ultima salita.


Eccoci alle rampe finali. Questa pendenza costante non diminuisce fino in vetta.


Poco prima della croce si può già ammirare la lunga cresta che porta al Bric Costarossa 2404 m.


Dopo di me, sbucano Flavio ed Elisa. Siamo in punta!


Tira un venticello fresco, quindi dopo due bocconi e altrettante foto con la croce ripartiamo per la lunga discesa.



La punta su cui eravamo fino a poco tempo prima.


L'ultimo tratto di cresta visto dal basso.


Ancora uno sguardo alle Liguri. Da destra, Marguareis, Cima Pian Ballaur, Saline, Mongioie e più avanzato il Mondolè.