sabato 7 marzo 2015

Testa di Malacosta

Monte Ferra o Fiutrusa. Queste erano le mete previste alla partenza... 
Ci troviamo comunque al parcheggio del Melezè a Sant'Anna di Bellino. Oggi oltre a Paolino ed io si è aggiunto anche Bruno. 
Iniziamo a risalire verso le Grange Cruset, al cospetto della Rocca Senghi.


Una volta lasciata la rocca alle nostre spalle un ponticello ci aiuta a superare il torrente, che resterà definitivamente alla nostra destra.


Dietro a Bruno svetta il Monte Pence 2832 m.


Un lungo traverso su pendio abbastanza ripido, ci porta sempre più dentro al Vallone del Rui, che poi abbandoneremo, per risalire la Baisa del Colle, una volta decisa la variazione di meta.
Infatti troviamo sulla nostra traccia altri scialpinisti, loro diretti al Malacosta. Visto che nessuno di noi ci è mai stato, sci ai piedi, decidiamo di seguire il loro itinerario.


Trovando difficoltà a far tenere le pelli in alcuni tratti, Bruno ed io optiamo per infilare i rampant all'attacchino. Io li terro (anche per pigrizia), fino in cima.


Sotto di me si vede bene la parte bassa del vallone da cui volevamo salire. Il pensiero di dover ripercorrere, probabilmente spingendo sia all'andate che al ritorno quel lungo pianoro, è stato decisivo per farci variar direzione.


Purtroppo i nostri nuovi compagni ci abbandonano subito prima di questo lungo traverso a mezza costa.


Adesso è un continuo alternarsi di tratti più ripidi misti a brevi zone pianeggianti, in cui rifiatare. Viste le placche a vento formatesi alla base di quelle paretine, che si vedono nella foto sotto, scegliamo di tenerci bene a destra, fuori dalla vera traccia che porta al Colle di Malacosta.



Dopo Paolo e Bruno risalgo anch'io questo largo e breve canale, che ci ricorda un po' la salita all'Auto Vallonasso.


Ormai vediamo il colle sopra di noi. Sembra non mancare più molto.


Bruno opta per portare gli sci in spalla gli ultimi metri. Io, da sopra, mi godo il panorama di questo posto.



Arrivati al colle, 3064 m, posiamo gli sci per finire camminando sui ghiaioni senza neve, ripuliti dal vento.


L'ultimo breve tratto di cresta. Sullo sfondo il Brec (3389 m) e l'Aiguille de Chambeyron (3410 m).


Ci siamo! Finalmente in punta... o no?
Intanto mi faccio fotografare con il Monviso alle spalle.


Ancora una foto di gruppo in vetta e poi discesa fino agli sci.


La curiosità di Paolino, lo porta in cinque minuti di passeggiata su cresta, alla vera punta. A 3212 m. Bruno ed io già impostati sulla fase "discesa", non torniamo più indietro, nonostante i richiami provenienti dalla cima.


Dopo uno spuntino, inizia la sciata.


A me questa neve dura e compatta piace molto.



Solo a metà discesa inizia ad esser più collosa, per poi tornar bella a valle.
Per evitare quella zona più a rischio valanghe, scendiamo nel canalino delle foto sotto.



Oltre la strettoia ritroviamo gli ampi spazi da cui eravamo saliti al mattino.






I ravioles al Melezè sono la ciliegina sulla torta, per questa bella giornata!


Per tutte le parole che non sono state dette, vi lascio al video!