mercoledì 25 gennaio 2017

Parete San Paolo - via Cengia Rossa

Parete San Paolo
- via Cengia Rossa -
Difficoltà 6a
Sviluppo 185 m

Gita un po' fuori porta, con Danilo, per "colpa" di un suo lavoro in quel di Bolzano. Perchè non approfittarne per una via ad Arco? Partenza alle 4.20 da Alba... pensavo peggio...
Eccoci quindi poco dopo mezzogiorno, nel parcheggio della pizzeria La Lanterna, proprio alla base delle pareti di roccia.


Una decina di minuti e siamo all'attacco della via.

I tiro: 5a/6a placca verticale in uscita a destra.




II tiro: 5b diedro verticale.




III tiro: 6a placca impegnativa con terrazzo alberato.


IV tiro: 4c/5c placche che diventano lisce e scivolose dopo il primo salto.



V tiro: trasferimento facile


VI tiro: 5b/5a su pilastro


Non mancando più molto al buio l'ultimo tiro lo facciamo sulla via Sabina, che Danilo ha già scalato tempo fa.

VII tiro: 5c


Usciti sulla cengia, dobbiamo percorrerla in massima esposizione, con le ultime luci del giorno. Poi bosco, dal quale riusciamo a uscire seguendo le tracce di chi è passato prima di noi, lasciate sulla neve.
Arrivati al parcheggio troviamo l'amico della pizzeria che ci propone un'amatriciana coi fiocchi, condita con una selezione di peperoncini della casa, che mi fanno sudare molto più di quello che ho sudato fin'ora.
La giornata adesso può dirsi veramente conclusa. Torniamo ad Alba...

domenica 15 gennaio 2017

Alla ricerca della farina (in Val Maira)

Dopo giorni di vento, arriva puntuale il commento di uno scialpinista, che su internet scrive di aver trovato neve farinosa sotto al passo Sautron. Paolino non se lo perde (per fortuna) e quindi eccoci qua.


Anche se qui siamo saliti la vigilia di Pasqua dello scorso anno, andando al Viraysse, ci torno volentieri, vista la bellezza di questo vallone selvaggio.


La Provenzale, sempre impressionante, ce la lasciamo alle spalle in poco tempo.


Davanti a noi si presenta questo scenario dolo-mitico.


Intanto, risaliamo verso il bivacco Sartore, 2440 m, dopo esserci lasciati alle spalle le grange Pausa.




Alla nostra sinistra, dietro il passo della Cavalla, spunta la caratteristica sagoma dell'Autovallonasso.


L'Alpino, col nuovo e vistoso copricapo sale un po' più indietro di me.


Alle mie spalle "l'imponente" mole del Viraysse, 2838 m, con i suoi ripidi pendii, dai quali siamo scesi la stagione passata.



Superato il bivacco, decidiamo di portarci sotto le pendici del Sautron, anziché salire verso il passo che avevamo in mente, anche per vedere questa valletta da nuove angolazioni.



La scelta risulta azzeccata. Oltre a queste pareti che ci sovrastano, che fotografiamo ad ogni metro, qui la neve sembra eccezionale.


L'Oronaye, 3100 m, con la sua forma unica, l'Aiguille de Barsin, 2683 e la Pointe de la Reculaye 2779 m, dietro a Paolino.



Paesaggio sontuoso.


Mentre proviamo a salire verso delle punte alla nostra destra, vediamo sciatori scendere il pendio alle nostre spalle urlando entusiasti per la neve.


Anche Paolo si gira e insieme decidiamo di risalire quel pendio, per fare una discesa "come si deve"!


Una giornata così in un posto così... tolgono le parole.


Punto massimo per oggi. Ci prepariamo per la discesa.


Parte Paolo.



E seguo io... La neve è meglio di qualunque previsione fatta ieri da casa!


Sotto di me la traccia in cresta che abbiamo lasciato prima del dietrofront.





Paolo prende lo slancio per superare il tratto piano.


La discesa su Saretto è più povera di neve, ma grazie alla stradina arriviamo in paese senza aver rigato troppo gli sci.
Beh che dire... non mi aspettavo proprio oggi di godermi così tanto la giornata, e invece...

venerdì 6 gennaio 2017

Laghi di Roburent

Oggi gita con le ciaspole ai Laghi di Roburent. Giornata relax in uno di quei posti in cui non mi stancherei mai di andare, per la loro bellezza e tranquillità, che trasmettono anche a chi si trova a passare da quelle parti.


Era da parecchio tempo che pensavo di andare a vedere questi laghi nella loro veste invernale, ghiacciati e circondati da quel bagliore bianco che acceca quasi.
L'occasione mi viene data, quando due amici mi chiedono di organizzare una giornata in montagna non troppo impegnativa.


Allora, eccomi qua al parcheggio del Colle della Maddalena, con Stefano ed Ilenia, noncuranti dei -12 gradi, pronti a partire. Per loro è la prima volta che utilizzano le ciaspole.


La valletta in cui si cammina subito dopo la partenza è ancora in ombra al mattino e il freddo risulta veramente pungente.
Dopo una mezz'oretta deviamo in direzione del Sole, che ci riscalda da subito il corpo e l'anima.


Tralascio la descrizione del percorso che ci porta alla meta, sia per la sua facilità e anche perchè in questa stagione ognuno può passare dove preferisce, una volta entrato nel vallone.
Nella foto sotto, ciò che abbiamo potuto scorgere quando ci siamo affacciati sugli ultimi pendii che scendono sopra il lago. Scenario incredibile.


Alle nostre spalle domina l'Oronaye, 3100 m, la "Testa di Mosè" per i Francesi e sogno nel cassetto per me. Chissà che prima o poi non si organizzi una salita su questa montagna così caratteristica e visibile da tutta la provincia.


Dopo un breve momento social, con tanto di foto ricordo e autoscatti, i nostri si incamminano nell'ultima discesa che porta sul lago. Ultimo sforzo prima della pausa pranzo!


La pendenza non è indifferente, anche se la consistenza della neve, non troppo ghiacciata, ci ha fatto procedere tranquilli.


Veloce pranzo nel silenzio e nella solitudine più assoluta. Questi momenti di calma e tranquillità, per me sono equiparabili a ciò che le persone ricercano con la meditazione e gli esercizi spirituali, così in voga oggi. Raggiungibili anche con 2 ore di cammino!
Ritornerò con la mente qui alcune ore dopo, quando fermo al centro del piano interrato di Zara a Cuneo, sarò circondato da trottole impazzite alla ricerca del capo d'abbigliamento giusto al minor prezzo, tese e nervose tra code ai camerini e alle casse.


Ultimi sguardi al lago e ad Ile che si attarda per farsi fotografare...



La discesa scorre via veloce tra discorsi vari e in poco tempo siamo di nuovo in vista della macchina, parcheggiata a bordo della statale.


Una giornata così, senza grosse pretese, senza un programma di quelli da "grande alpinismo", senza arrivare al limite, ma con la compagnia e lo spirito giusti possono lasciare un ricordo e sensazioni piacevoli come poche altre.
Adesso sono pronto a digerire anche i saldi da Zara.
Rinnovo complimenti e stima a chi non si è mai lamentato, anche quando avrebbe potuto.