Purtroppo in questo strano inverno scarseggia la materia prima, la neve, al contrario della voglia di sciare che non manca mai.
Superiamo le borgate di Lausetto e Colombata con l'auto senza problemi. Solo qualche metro di ghiaccio vivo ci obbligano a proseguire a piedi.
Dopo un'oretta di portage, siamo al limite della neve. Anche se solo per sottili lingue, da qui in poi il terreno è bianco.
I primi pendii sono molto dolci. La vetta rimane nascosta.
Tutta la valle Maira indossa il vestito primaverile, assolutamente atipico per la vigilia di Natale.
Noi saliamo in cerca dell'inverno e dell'abbondanza di neve. Il Cervet, sopra la mia testa, con i suoi 2984 m, domina il vallone.
L'immancabile foto artistica del mio socio.
Che mi precede poco più avanti.
Finalmente appare la cima. Ultimi 400 m di dislivello. Sembra lì... Sembra.
Intanto un forte vento abbassa la temperatura. Ci lamentavamo del caldo...
Provo anch'io a scattare qualche foto contro luce. Purtroppo non sono all'altezza dello specialista.
Ecco alle mie spalle l'appuntito Cervet. Una punta anonima da alcune angolazioni, ma grandiosa da questo lato.
Pendenza e fatica aumentano nell'ultimo tratto. Le gambe entrano pian piano in riserva.
Mi carica di nuove energie questa spettacolare vista sui Chambeyron.
E così siamo in punta. 2746 metri.
Le nebbie delle pianure si insinuano nel solco principale della valle.
Cornici sul vuoto... NON CALPESTARE!
Foto di vetta natalizie.
Poi "tocca" sperimentare sul serio i nuovi legni. Allora via!
Saltano anche!
Di questa gita è disponibile anche la versione filmata, per i più esigenti.
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