La seconda fatica del nostro tour altoatesino doveva essere il Piz Boè. Arrivati al Pordoi il tempo è piuttosto brutto. Il potenziale tecnologico di Crede ci mostra la webcam sulla Marmolada. Bel tempo. E Marmolada sia!
Beh si Marmolada... Diciamo che la nostra è stata la via più normale che può portare in cima ad una montagna superiore ai tremila metri, con ghiacciai e pareti vertiginose. Quindi scordatevi Berhault e la Via del Pesce o cose simili. Noi siamo saliti in funivia. E vi assicuro che per qualcuno, nonostante tutto, è stata molto dura!
Questa "via normale" è suddivisa in tre parti. La prima molto ripida porta con una sola campata alla prima stazione direttamente da Malga Ciapela. La seconda conduce ai 2900 m della stazione di Serauta, da dove è stata scattata la foto sopra.
L'ultimo troncone ci porta in vetta ai 3296 m della Punta Rocca, la seconda punta della Marmolada dopo Punta Penìa, nella foto sopra tra le nuvole.
Scesi sul ghiacciaio, dopo esserci vestiti bene, iniziamo il sentiero che porta alla punta maggiore. Sotto verso valle il lago del Passo Fedaia.
Tre giovani alpinisti sulla Regina delle Dolomiti
Da qui si vede per intero il terzo tratto della funivia. In me inizia a circolare un'idea...
Proseguiamo per alcune centinaia di metri, fino al punto in cui senza ramponi non si può proseguire.
Il biondo ci raggiunge.
Eccola Punta Penìa.
La stazione della funivia a 3296 m.
E' ora di scendere. Noi volevamo camminare un po' almeno per farci venire l'appetito... Idee? Non è che fino alla stazione di Serauta si può scendere a piedi?
Qualche minuto per convincere il più titubante e si parte.
Unico ostacolo su quella che d'inverno è una pista da sci è questo crepaccio. Non è molto alto ma lo attraversiamo con prudenza.
Il ritrovo di un resto di bacchetta da sci, utilizzato come una piccozza per fermare un'eventuale caduta.
Dopo pochi minuti la preoccupazione passa... le foto lo dimostrano!
Da titubante a spavaldo. E' un Crede incontenibile!
Il bello di queste condizioni di neve è la facilità con cui si riesce a scivolare sulla neve, quasi come una sciata.
La temperatura alta è dovuta alla vicinanza al mio polso.
Vista da lassù sembriamo dei veri alpinisti.
Siamo quasi al fondo.
Finalmente esce allo scoperto il Piz Boè, massima asperità del Gruppo del Sella.
Il ghiacciaio appena affrontato.
Ultime sciate...
...poi la foto di gruppo chiude il nostro divertimento.
Il Civetta ci osserva da lontano.
Arrivati alla stazione di Serrauta un interessante museo sulla Grande Guerra attira le nostre attenzioni. Qui si combatterono sanguinose battaglie e il genio militare austriaco immagino e costruì una città sotto i ghiacci perenni. Incredibile. Sulla punta che da il nome alla stazione abbiamo percorso trincee e tunnel scavati nella roccia, un'opera che ci ha lasciati a bocca aperta. Consiglio a tutti di non perdersela in caso di transito in zona.
La discesa dell'ultimo tratto di funivia non è per chi soffre il vuoto.
Commento di Crede all'arrivo: "mah seduti per terra non è che faccia tutta sta paura...". Fatene buon uso di questo consiglio!
hola amigo, usted es realmente impresionante.
RispondiEliminaQuieres venir con nosotros y Hervé, vamos a abrir un camino hacia el Rosa
porque el Rosa es tantas cosas.....
hola
iker y eneko