La nostra salita al Sassopiatto (2955 m) incomincia qua a Campitello di Fassa, dalla partenza della funivia "Col Rodella".
Il primo tratto del percorso, nonostante il dislivello e la velocità con cui lo si supera, è molto rilassante. Con 15 euro si elimina la fatica.
Arrivati in cima (alla funivia) il panorama è superbo. Gruppo del Sella e Marmolada sembrano ad un palmo dal nostro naso e il Sassolungo è un tetto sopra di noi.
Il tridente doloMitico vede schierati a partire da sinistra Crede, io e Nic.
Stratagemma altoatesino per nascondere un webcam: costruirgli attorno un toro! Alle sue spalle il nostro sentiero.
Inizialmente la camminata tocca la base delle ripide pareti del Sassolungo, costeggiandole con saliscendi fino al rifugio Sassopiatto, posto sotto la cima da cui prende il nome.
Il numero di persone che superiamo durante questa prima parte è incredibile. Una vera e propria serpentina.
Alle nostra spalle inizia ad allontanarsi l'arrivo dell'impianto di risalita.
Dopo meno di un'ora dalla partenza iniziamo a scorgere il rifugio.
Eccoci, pochi minuti per riempire le borracce e si riparte. Dietro di me la cima col percorso da seguire...
...ora evidenziato in rosso.
Da qui si inizia a salire decisi, prima su prati e poi sui detriti che accompagnano fino all'arrivo. Le tracce durante la salita sono molte e ognuno passa un po' dove vuole. Non ci sono comunque pericoli, sia per i numerosi bollini rossi presenti sulle rocce, sia per il numero di persone che seguono questo itinerario.
Salendo rimane il rifugio sotto di noi e il Catinaccio a far da sfondo.
L'aumento della quota amplia i nostri orizzonti.
Poi ci sono quelli a cui la quota suggerisce strane idee. Vedi farsi fotografare per far bella figura coi colleghi.
In realtà questo stretto passaggio porta verso destra, dove si trova Nic.
Continuiamo a salire.
Arrivati sulla cresta che divide il nostro versante da quello della Val Gardena si piega a sinistra. Qui l'esposizione aumenta. Sotto di noi il vuoto e oltre le pareti del Sassolungo.
Qui vi è l'arrivo di una breve ferrata che inizia dal Rifugio Vicenza.
Ultimi metri poi la croce di vetta.
L' "altro Sasso" e la Val Gardena ai suoi piedi.
Pranzo con speck a volontà e foto tutti insieme sul punto più alto.
L'Alpe di Siusi verdeggiante sotto di noi.
Sistemata ai capelli...
...prima della foto ufficiale.
Lo spazzino di vetta: efficientissimo netturbino a cui non sfugge nemmeno un briciola.
Le Odle si contendono la poca luce a loro disposizione.
E' ora di scendere, il tempo inizia a peggiorare.
Ultima foto, poi breve sosta al rifugio per un succo di sambuco e mezzo chilo di speck "fatto in casa".
Un breve piovasco ci accompagna fino alla funivia.
Non importa!
Qui il sentiero è facilissimo e privo di pericoli.
La prima giornata di cammino nelle Dolomiti è andata... la prossima?
Non importa!
Qui il sentiero è facilissimo e privo di pericoli.
La prima giornata di cammino nelle Dolomiti è andata... la prossima?
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