- Moby Dick -
Difficoltà AD+
Sviluppo 400 m
Oggi con Paolino, per non perdere una giornata di tempo così bello, ci portiamo al Colle della Bicocca, 2285 m, intenti a salire la via Moby Dick, sul severo e imponente versante Nord del Pelvo d'Elva.
Primo tratto dell'avvicinamento simile alla normale, che si abbandona appena superato il primo risalto roccioso incontrato, per portarsi sul versante giusto della montagna.
La via attacca in questo grosso diedro, in cui spicca un chiodo colorato di rosso.
Le prime lunghezze, che portano alla fessura a Y, sono molto semplici e sbrigative. Forse conveniva superarle in conserva, per risparmiare tempo.
Dopo un breve muretto, molti metri facili facili fino alla sosta. E' il ripetersi delle prime lunghezze.
Dietro di me, il sentiero appena percorso e la cresta Est della montagna.
Mentre mi porto camminando verso la fessura già citata, Paolino mi pare in equilibrio sull'aerea cresta, con uno sfondo che obbliga a scattar foto.
Tratto di trasferimento su sfasciumi, che ci porta sulla Nord vera e propria e...
...alla fessura a Y, passaggio chiave e caratterizzante della via.
Tiro di Paolino che indeciso se passare a destra o sinistra (dove ci sono due chiodi)...
...opta per tenere una gamba da un lato e una dall'altro.
Oltre la sosta parto io. Sono al sesto tiro, 3°. La chiodatura molto misera non aiuta di certo a capire dove corre la via. Su questo tiro, infatti, c'è solo un chiodo.
Dalla sosta recupero l'Alpino.
Sotto la verdeggiante Valle Varaita.
Poi è di nuovo la volta del mio socio.
Da qui si capisce bene l'imponenza di questa parete, visibile solo dalla sottostante Bellino e dai tornanti che fa la statale subito dopo Casteldelfino.
Dietro di me il Bric Camosciera, luogo in cui ho scattato la foto che fa da sfondo al blog!
Saremmo al nono tiro, ma non trovo soste o chiodi e la corda sta finendo. All'ultimo vedo luccicare una sosta a spit, probabilmente della via "Quoziente Intelletivo Zero" e mi dirigo lì.
Paolino attraversa in mia direzione.
Dopo improvvisiamo. Paolo vede uno spit che indica di salire verso lo spigolo sopra di noi.
Li troverà una sosta.
Sosta con vista spettacolare.
Non sapendo bene dove salire, mi porto sulla cresta.
Da qui continua Paolo, che risale delle roccette facili e mi recupera.
Dietro di noi...
Doppiata la sosta di Paolo esco su questa terrazza. In cima alcune persone ci seguono mentre procediamo verso di loro.
Pochi passi di camminata e facile arrampicata e siamo in vetta.
Pelvo d'Elva 3064 m!
In discesa dalla normale, voliamo letteralmente sul mare di nubi che ha ricoperto il fondovalle.
Non far foto è impossibile. Pure le nuvole sembrano giocare con le montagne come fossero scivoli.
E lui è di la che ci guarda... Chissà se quest'anno andrò a trovarlo?
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