- Fant'Asti -
Difficoltà 5c
Sviluppo 250 m
Eccoci qua, finalmente al cospetto del Pic d'Asti, 3219 m, montagna ormai da tempo messa nel cassetto delle possibili mete, ma fino ad oggi mai tirata fuori.
Il meteo ripete, come quasi tutti i giorni in questa stagione, maltempo al pomeriggio.
Quindi ci tocca risalir lesti le pietraie "mobili", che conducono verso il monte.
Solo poco tempo fa sono sceso di qua con gli sci, e un po' mi dispiace non poter usufruire delle comodità del manto bianco. Danilo non la pensa come me.
Per portarci all'attacco della via, abbiamo dovuto superare qualche metro su neve ghiacciata, utilizzando sassi come piccozze per intagliar gradini. "Alpinismo Eroico".
Su una cengia, sotto il primo spit, ci prepariamo, in attesa che il Sole scaldi noi e la roccia.
Puntalissimo al suo arrivo parte Danilo, sul primo tiro, che ha già superato due anni fa.
Il primo tiro, 5c, sale in leggera diagonale verso destra. Subito si capisce quali saranno i pericoli di questa via, ovvero una roccia particolarmente affine al rimanere in mano.
A metà tiro si trova una struttura simile ad un arco, staccato dalla parete, sul quale occorre mettere un piede prima di continuare la salita. Per precauzione Danilo infila un friend prima di pesare sulla poco stabile roccia.
Io seguo. Ero un po' timoroso a venire qui, invece mi ricredo e mi diverto un sacco. Le difficoltà, che credevo peggiori, non sono mai banali ma riesco a salire abbastanza tranquillo. Evviva!
Ultimi metri "gradinati" prima della sosta.
Il secondo tiro della parte bassa, sale sempre in obliquo verso destra. Questo è un bene in caso di crollo di qualche pietra, che in questo modo non scende a picco sulla sosta.
Danilo, quasi fuori da questa parte bassa della parete.
Tutto ok, anche per lui. Anche quest'oggi, ha l'aria di essere l'ennesima giornatona di montagna degli ultimi tempi.
Ecco... detto fatto. Lingua di neve ripida e su detriti che ci sbarra la via.
Dopo svariati tentativi di aggiramento, assicurato da Danilo, attraverso il nevaio con le scarpette da arrampicata, che affondano come lame nella dura neve. Si, però adesso sono bagnate marce....
Raggiungo il primo spit sul lato opposto e recupero il socio.
Terzo tiro, 5b. Nessun problema, fino ad un muretto a metà del tiro, alla destra del quale vedo uno spit. Il muretto è poco lavorato e la migliore presa mi rimane in mano, rischiando di farmi cadere. La sosta, anche qui riparata, evita che la caduta del sasso raggiunga il compagno. Meno male.
Dalla sosta spiego l'accaduto all'uomo in perenne filmare (genere lungometraggio), che mi segue.
Penultimo tiro, 5b, molto fotogenico, ma col tempo che inizia a dare segnali di peggioramento. Saliamo velocissimi, primi Dani e poi io.
Manca ancora un tiro facile alla sosta, qualche metro sotto la vetta.
In zona Monviso, mi sa che non se la passano bene.
Pochi metri alla vetta.
Mmmmm quanta neve e che strane voglie... di legni.
A Nord la Crete della Taillante, sempre nei miei scatti!
Senza foto di vetta, scendiamo lasciando il posto bello caldo all'amico virtuale Giorgio, di cui conosco benissimo le foto e meno la persona. Qui abbiamo avuto la possibilità di scambiare quattro chiacchiere, nell'attesa dell'arrivo dei suoi amici.
Discesa; anche se il tempo non preoccupa più, è tanto bello non arrivare tardi per una volta.
Doppia a metà montagna su una cengia e poi giù disarrampicando per la normale, fino alla Sella d'Asti.
Torrione Gina, dalla base.
Ultimo sguardo indietro, a cercare i nuovi amici in sosta per la calata.
Poi solo più pietre, fin quasi al parcheggio.
Bella montagna, bella via, bella giornata... ci manca solo più un bel panino a Porta di Valle!!!
Chiuso per ferie fino a.... domani!
I've seen you at my concert
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