domenica 26 giugno 2011

Punta Maladécia

Dopo un periodo avaro di soddisfazioni dal punto di vista alpinistico, causa le poche gite e una rinuncia alla Punta Roma per la troppa neve ancora presente...


...ripartiamo (sempre alle 5:00) per una destinazione nuova sia per me che per Flavio: Punta Maladécia.


Questa cima domina sul Vallone di Sant'Anna e prende il nome dalla parola provenzale Maledécho = maledetto.

Iniziato l'ultimo tratto di strada verso il Colle della Lombarda si prosegue per circa un chilometro fino ad arrivare ad un tornante in cui lasciata l'auto si prosegue a piedi.
La prima parte del percorso (10 minuti) obbliga ad attraversare più volte il ruscello e a camminare in mezzo ad una folta vegetazione costituita in gran parte da Urtica dioica.
Oltre si prosegue praticamente sulla verticale che scende dall'attacco del canalino.



Questo è un tratto ricco di detriti e molto instabile quindi bisogna fare attenzione alla caduta di pietre dovute a passaggio di altre persone o animali. 
Avvicinandosi alla cima iniziano delle tracce azzurre, insolite per indicare percorsi di montagna.


Le tracce obbligano il passaggio sulla sinistra dell'imbuto che porta al canalino, su erba intervallata da tratti di sfasciumi.



Si svolta a sinistra per entrare nel canalino, l'unico tratto in cui si usano le mani (la via è considerata di difficoltà F) per superare qualche salto.


L'uscita porta sul versante meridionale a un colletto dal quale in pochi minuti si può arrivare ai 2745 m della croce di vetta!
Dislivello: 750 m - Tempo impiegato: un ora e quarantacinque minuti.


Sul libro di vetta leggiamo che siamo i secondi ad aver messo piede sulla punta nel 2011... i primi ci hanno preceduto di 1 giorno...

Ecco la vista che si ha dalla croce...


Serra dell'Argentera + Monte Matto e tutta la cresta fino al Malinvern


Monte Matto


Serra Argentera


Cresta della Maladécia + Testa Gias dei Laghi + Malinvern


Sant'Anna


Panorama verso la Francia


Rocca la Meja + Monviso


E i sottostanti Laghi Francesi.

Per il ritorno abbiamo scelto di usufruire di un nevaio per una discesa più rapida e quindi abbiamo fatto una piccola deviazione.
Cima molto selvaggia e poco frequentata che ci ha reso molto contenti!