lunedì 4 gennaio 2016

Monte Ferra

Prima gita dell'anno, sulla prima (poca) neve dell'anno. Viste le condizioni meteo scegliamo un itinerario senza particolari difficoltà, solo lungo e con un bel dislivello. 
Con le prime luci parto dal Rifugio Melezè, nel vallone di Bellino, con Flavio e Marco.


Il sentiero sale direttamente dietro al rifugio, passando attraverso le case che si possono vedere, dal basso, a metà pendio. Noi, però, saliamo dritto per dritto andandolo ad incontrare più in alto.
L'unico problema di questa parte bassa è il ghiaccio ricoperto dalla neve caduta nella notte, invisibile quanto scivoloso.
Le nuvole della bassa valle e quelle dell'alta, sotto le quali camminiamo.


Io mi attardo sovente per scattar foto, visto che... anno nuovo, macchina fotografica nuova!


Dopo un'ora circa di cammino imbocchiamo il Vallone Reisassa, innalzato rispetto a quello principale di Bellino. Da qui la traccia, che lo percorre per l'intera lunghezza, diminuisce di pendenza.



Alle nostre spalle: Pelvo d'Elva 3064 m, Bric Camosciera 2934 m, Rocca Gialeo 2996 m, Monte Maurel 2604 m, e Rocca la Marchisa 3074 m.


Arriviamo, quindi, alla deviazione per il colle Riesassetto.


Noi continuiamo a salire verso Nord.


Ecco, sopra le teste dei miei compagni, il Monte Ferra, 3094 m.


Da qui in poi, vento, neve e (pochissimo) Sole, si alterneranno a picchiare sulle nostre facce.


Siamo al lago di Reisassa 2724 m. Dicono sia a forma di cuore, ma a noi non sembra.


Più in alto la forza del vento continua a crescere. Flavio attraversa un turbine di aria e neve. A volte impedivano di tenere aperti gli occhi, incollando le ciglia una con l'altra.


Sopra il lago bisogna risalire delle pietraie. Ovviamente fuori dalla traccia "estiva", che oggi non si vede. Massi più neve rendono ogni passo insicuro e scivoloso. La progressione diventa quindi faticosa.


Puntiamo, ormai, dritti verso il colle a Est della cima. Da lì...


 ...qualche passo in cresta prima della vetta.




Sotto, l'effetto del vento che solleva la neve, velando l'ambiente circostante.


Monte Ferra 3094 m, davanti a Fiutrusa 3103m, e al Monte Salza 3326 m.


Sosta veloce, foto di gruppo (da destra Io, Flavio e Marco) e si riparte.



Panorama dall'imbocco della Valle Varaita al Monte Faraut 3042 m.


E dalla Valle di Traversagn, alla Testa di Malacosta 3203 m.


Iniziamo a scendere. Si studia se una discesa sulle tracce di prima, o più diretta, puntando subito verso la base della montagna.


Scegliamo la seconda ipotesi. Solito discorso: neve + sassi instabili che ci fanno perdere più volte l'equilibrio.


Quasi al fondo, zona lago. Possiamo rilassarci e tornare sulle vecchie tracce.


Ecco la linea diretta di discesa, sulla destra della foto.


Imboccato il sentiero non ci resta che scendere, cercando di non perderlo. 
Verso il fondo, la traccia sembra passare sul tetto di questa baita, ma grazie ad un piccolo varco si può aggirare il caseggiato.


Dal parcheggio vista su Rocca Senghi, in primo piano a destra, e Pelvo di Ciabrera 3152 m.


Dopo esserci cambiati, pranzo al rif. Melezè. Triangoli ripieni di porri e salsiccia con sugo di panna e funghi, che valgono tutta la fame che siamo fatti venire!