domenica 15 maggio 2016

Pic Brusalana - Anello Pic d'Asti

Siamo ancora qua... L'ultima scialpinistica dell'anno?!?!... Mah...
Grazie al passaggio del Giro d'Italia nei prossimi giorni, la strada che sale al Colle dell'Agnello è transitabile fino alle grange che si trovano circa a metà salita.
Quindi, con Paolino l'Alpino, optiamo per il giro attorno a Pan di Zucchero e Pic d'Asti. 
Durante l'anello valuteremo man mano le deviazioni o le risalite da fare, anche in base alle condizioni della neve.


Dopo mezz'ora circa di asfalto, infiliamo gli sci. Fa freddo all'ombra, quindi meglio iniziare a salire.
Qui, nella zona del laghetto che si vede a bordo strada, incontriamo un ragazzo, che non conosce bene la zona e chiede di seguirci. 


Diego e Paolo in cima al primo tratto ripido che porta verso il vecchio Colle dell'Agnello, a quota 2806 m.


Oltre la traccia spiana sensibilmente. Alcuni, preferiscono fare un giro più largo, noi...


...ci teniamo vicini alle pendici del Pan di Zucchero, 3209 m (foto sotto).


Davanti abbiamo la Crête de la Taillante, 3197 m, con la sua forma caratteristica, resa ancora più fotogenica dalla neve.


Impossibile non scattarle un sacco di foto.


La neve, dura come il marmo, ci obbliga all'uso dei Rampant. Dietro di noi il consueto filo d'Arianna, lasciato dagli sci, oggi non si imprime sul fondo bianco.


Oltre il colle vecchio, l'itinerario scende un po' per tornare a salire verso la Breche de Ruine a 2980 m. La breve discesa la superiamo senza togliere le pelli.


Eccoci alla breccia, un vero e proprio colletto scavato lungo una cresta rocciosa, che collega la Taillante al Pic d'Asti.


La foto allargata fa capire meglio la morfologia di questo luogo.


Scendiamo sul lato opposto, sotto una grossa meringa di neve, con gli sci in spalla. Anche qua non ci sembra il caso di sciare pochi metri su neve già marcia.
"Ma alla fine scieremo qualcosa dopo tutto sto camminare?"


Più in basso i "legni" tornano al loro posto.


Proprio sopra la mia testa, il Pic Brusalana, 3170 m, ormai nostro obbiettivo per la prima discesa della giornata.


Qui al Sole la temperatura è alta e il caldo inizia a farsi sentire sulle gambe. Diego, attardatosi, ci dice che preferisce salire verso la Sella d'Asti e scendere all'auto. Io sto bene e non vedo l'ora di sciare su questa neve bella dura.


La croce del Pic d'Asti riflette il Sole dei 3219 m della vetta.


Saliti sulla spalla del Brusalana, deviamo verso Est. La neve non si scalfisce, nonostante la temperatura.


Manca poco per Paolino.


Gli ultimi ripidi metri, prima della...


...vetta!!!

Aiguillette, 3298 m e la Ovest del Viso, in condizioni invernali.



Una panoramica sul tratto in cui siamo appena passati. Ora scenderemo di nuovo in questo vallone, per poi risalirlo una seconda volta, diretti alla Sella d'Asti.


Prime ripide curve. Dopo aver fatto attenzione a non far partire gli sci prima di attaccarli, scendo i primi metri.


Neve dura e pendio ripido ci fanno tenere la concentrazione alta.



Da metà in poi è solo goduria. Neve spettacolare e con la stessa consistenza, il che permette di sciare veramente liberi.


Arrivati al fondo, mangiata veloce e risalita, su neve sempre più molle verso la Sella d'Asti 3123 m.


In lontananza l'incredibile forma del Roc della Niera, 3177 m, montagna che mi ha sempre affascinato.


Visolotto, 3348 m, Monviso, 3845 m, Dado di Vallanta, 3781 m, fino alla Punta Caprera 3387 m.


Ancora una foto agli abbronzatissimi e poi si scende!


Inizio io a scivolare sopra la scura Valle Varaita.


Paolino mi segue.


Ultime curve al cospetto del Pic, montagna con una forma davvero singolare, che ricorda un po' il Cervino.


2 commenti:

  1. correttore automatico blogspot29 giugno 2016 alle ore 12:38

    titolo non riscontrato...il programma suggerisce:
    Angelo Pic d' Asti

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