lunedì 30 luglio 2012

Pelvo d'Elva


Per non perdere tempo dopo due giorni di montagna sono ancora qua.
Oggi la meta è il Pelvo d'Elva 3064 m sullo spartiacque che separa la Val Varaita dalla Val Maira.


Dal Colle Sampeyre raggiungiamo il Colle della Bicocca (2285 m) in auto su una strada sterrata che il fuoristrada di Adri divora nonostante le buche.


Da qui parte il percorso, prima in leggera discesa e poi su ripido sentiero che corre sul crinale erboso che conduce alla cresta Nord-Est.


La vista alle nostre spalle spazia dal Colle Sampeyre (destra) al Colle della Bicocca (verso sinistra) da cui parte il sentiero che porta fino a noi.


Arrivati alla base della parete si seguono le tracce gialle non sempre ben visibili, che tagliano in diagonale verso sinistra.


Arrivati alla base di questo canalino è possibile sfruttare le corde fisse presenti oppure salire con semplici passi di arrampicata.


Come si vede le difficoltà sono minime.



Conviene salire uno alla volta per non tirarsi le pietre in testa dato che in alcuni tratti è un po' sporco.


Salita la prima parte rimane ancora un piccolo salto da superare. Vi è sempre la possibilità di utilizzare le corde fisse.



Superate queste difficoltà la traccia, sempre molto ripida, porta verso sinistra su una spalla della montagna, da cui si comincia a vedere la croce di vetta e il panorama sulle cime circostanti.


Il Chersogno...


...e la Marchisa, cime di 3000 metri molto vicine tra loro.


Più in lontananza l'Oronaye e le cime della Valle Stura.


Verso Ovest il Brec e l'Aiguille de Chambeyron, rispettivamente da sinistra verso destra. Ancora qualche minuto e siamo dalla croce.


Ecco il panorama dalla vetta.


Come su ogni punta arriva il momento del rituale.


Sguardo a valle verso la focaccia dimenticata e braccia aperte ad indicare la quantità di fame del momento...


Anche verso Sud la fame è sempre quella!


Foto di vetta e pronti per la discesa, un sentierino semplice che conduce verso il Lago delle Camoscere, sotto il Chersogno.... o no?


Eccolo da qua si nota molto bene il percorso.


La croce è ormai lontana.


Strane formazioni di roccia, simili a mattoni incastonati da un sapiente muratore.


Ultimo sguardo alla punta.


Il gioco sembra fatto ma così non è! Nel tratto di sfasciumi che segue il percorso non è ben segnalato. Bisogna tenersi sempre il più alto possibile per non incappare nel mio errore e cercarsi difficoltà dove è possibile farne a meno.
Ritrovata la via gli ometti ci conducono via cresta fino al vallone in cui si trova il lago.


Tratto di sentiero.


Ci siamo. Inizia la discesa. Il sole cocente lascia il segno sulla nostra pelle.


Arrivati al fondo si tiene un facilissimo sentiero che riconduce al Colle della Bicocca. Il sentiero, che sembra non finire mai, arriva dal Bivacco Bonfante.


Tensione da primo piano.


Adesso sembra finita ma questo tratto oltre ad essere veramente lungo è psicologicamente massacrante. Per tutto il semicerchio che si compie il parcheggio sembra e continua a sembrare là! Anche dopo minuti di cammino. Arrivati però rimaneva... la focaccia!



1 commento:

  1. il pelo di Elva deve essere proprio squisito!!!!

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